Signora Hartig, lei ha iniziato gli studi musicali in Romania, fino a giungere ai teatri più importanti del mondo. Ha un ricordo dei suoi inizi. Che cosa l’ha spinta ad avvicinarsi al mondo della musica e dell’Opera Lirica?
Ricordo esattamente come ho cominciato ad amare l’opera; ho sempre cantato dalla musica popolare tedesca, fino a quella rumena, per arrivare al pop. Il canto è sempre stato parte di me, anche grazie a mia madre, che l’ha trasmesso a me e mio fratello, fin da quando eravamo bambini. Quando avevo diciassette anni, la mia migliore amica di allora mi diede due CD con Maria Callas. Diceva che avevo una bella voce e che avrei dovuto provare a cantare l’opera. Non trovavo il genere interessante, ritenendolo superato, ma ho deciso di ascoltarli ugualmente.
La voce di quella donna, l’espressione, il potere delle sue emozioni, l’intensità, il colore della voce, l’orchestra, i sentimenti: sono rimasta affascinata e ho pensato che avrei dovuto fare la stessa cosa e che solo con questa arte avrei potuto esprimere tutto quello che sento. Con questa arte e nient’altro.
[…]
Ha interpretato ruoli di Puccini, Verdi, Gounod, o Strauss, tuttavia ancora oggi resta fedele a Susanna dalle Nozze di Figaro e ad altri personaggi mozartiani. Come definirebbe la sua voce in questo momento della carriera?
La mia carriera internazionale ha avuto inizio a Vienna nel 2009.
Non ho cantato molto in questi sei anni e ho interpretato soprattutto ruoli di giovane soprano lirico. Ho cominciato con parti di importanza variabile, piccoli, medi e grandi. Il personaggio più importante che ho cantato fino a oggi, nei più importanti teatri del mondo, è stata Mimì della Bohème. Devo indirizzare il mio repertorio, ho cantato molto Puccini e poco Verdi: credo sia il momento giusto alla mia età. Ho cantato soprattutto ruoli mozartiani; vocalmente sarei più adatta alla Contessa delle Nozze di Figaro, ma voglio affrontare ancora a lungo il personaggio di Susanna. Sono sempre molto felice di cantare questa parte e quest’opera bellissima.
Dovrei interpretare personaggi come la Contessa o Fiordiligi e spero che me li propongano presto.
Nella mia carriera vorrei giungere a ruoli come Amelia dal Simon Boccanegra, Desdemona in Otello, o Elisabetta di Valois dal Don Carlo.
La mia vocalità è in continua evoluzione, è stata e sarà sempre quella di un soprano lirico, ma con accenti di spinto. Rispetto la mia voce, voglio proteggerla, conservarla e mantenerla fresca il più a lungo possibile, in modo da avere una carriera il più duratura possibile.
[…]
C’è un ruolo che si sentirebbe già pronta a cantare e non le hanno mai proposto?
Il più delle volte è che si ricevono offerte per ruoli per i quali è ancora troppo presto, se non del tutto inappropriati. Questo può essere considerato un complimento ma anche pericoloso. Io sono una cantante solitamente molto prudente e non voglio rischiare troppo.
Voglio dare alla voce i suoi tempi, per avere una carriera lunga con uno strumento fresco e intatto ancora per molto tempo.
Andrea R. G. Pedrotti – L’ape musicale